Oggi in una Coverciano velata da uno strato grigio di nuvole ha parlato Mario Balotelli, attesissimo in conferenza stampa dopo la perla in amichevole contro il Brasile giovedì scorso a Ginevra: in attesa di partire per Malta (martedì partita comunque delicata e importante contro gli isolani) i giornalisti hanno voluto chiedere al SuperMario della Nazionale di tutto e di più, a partire dal gol fantastico contro i verdeoro. Viene quasi da dire che Balotelli sta cambiando, sicuramente in meglio, le sue risposte svelano una certa maturità che non può che far piacere:
“Non sono né tra i più forti, né tra i più scarsi del mondo: io sono io. Quello di sempre. Anche se non giocavo con continuità. E’ stato bello segnare alla Germania e al Brasile, ma per me ogni gol è uguale all’altro. Magari con la Germania l’ho sentito di più perché era una semifinale europea. Cosa hanno detto i miei genitori dopo la partita di giovedì? Mio papà mi ha detto che ho sbagliato tanto, però sono riuscito a fare un bel gol. Mia mamma si è divertita. Se è vero che sono cambiato? Non sono cambiato: sono maturato, sto crescendo, ora non ho più 17 anni, con l’esperienza cresci. Non sono mai stato un montato, so quello che posso fare, so qual è la mia potenza. I paragoni li lascio a voi”.
Già questo virgolettato pare un buon riassunto del nuovo capitolo della vita di Balotelli, un giocatore che con la maglia del Milan sta facendo faville segnando praticamente in tutte le partite tranne che nel derby contro l’Inter, la sua ex squadra a cui dedica un pentimento:
“Contro l’Inter ero emozionato perché era bello giocare quella partita, ma non ero assolutamente nervoso. L’errore da non ripetere? Non rifarei il gesto di lanciare la maglia in Inter-Barcellona. Tutto il resto sì. Faccio una vita normale da ragazzo. Non vado troppo veloce in macchina. Il rimpianto? La finale con la Spagna, la notte prima non dormivo, volevo che arrivasse già il domani. Perderla poi 4-0 non è stato facile”.
Un Balotelli che cerca di redimersi e che non si nasconde, un ragazzo che si mostra generoso quale è sempre stato pur facendo fatica a dimostrarlo nei fatti:
“Ho sempre avuto vicina gente che mi vuole bene, Prandelli conosce la mia famiglia e i miei amici… Sono simpatico a molti, ma non a tutti. Dopo l’Europeo la mia popolarità è aumentata, l’ho notato. Grazie all’Italia mi vogliono bene anche i tifosi di altri squadre. La Nazionale è una cosa speciale, non so come spiegarlo, è più di tutto. Un ritorno di Totti in azzurro? Magari! E’ un fenomeno, i grandi campioni sono sempre ben accetti. El Shaarawy? Siamo amici, stiamo quasi sempre insieme, sono contento di averlo incontrato nella vita. Cercherò di aiutarlo in tutto quello che gli servirà”.
Ma non parlategli di politica e di crisi: “La politica non la seguo, in Italia c’è un po’ di casino, questo l’ho capito anch’io. Spero che trovino un accordo anche se non so bene di che cosa sto parlando… La crisi? Purtroppo dalla mia posizione non posso farci niente“.
Balotelli 2.0. Punto e accapo.
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